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Mi chiamo Valentina e sono un'organizzatrice di eventi artistici e culturali specializzata nell'ideazione e nell'organizzazione di house concerts e di piccoli live acustici. Avendo tra le mia cerchia di amici tanti bravi musicisti, mi sono resa conto che una delle principali difficoltà che devono affrontare è la mancanza di ascolto da parte del pubblico. Pur constatando l'importanza delle serate nei locali in quanto principale fonte di reddito, ho capito come queste dovrebbero coesistere con un altro genere di eventi, più focalizzati sull'artista e sulla sua musica e su un pubblico realmente interessato. Per questo motivo qualche anno fa ho deciso di impegnarmi nella realizzazione di eventi alternativi e di nuove occasioni di lavoro per gli artisti, finanziate attraverso il supporto del pubblico partecipante, che valorizzano la musica dal vivo collocandola in luoghi inusuali in cui si annulla il distacco tra il palco e la platea, stimolando così il dialogo semplice, intimo e diretto tra chi suona e chi ascolta. Nei miei eventi cerco di ricreare l'atmosfera del teatro in una camera da letto, in un salotto o in una terrazza, e cerco di fare in modo che il concerto venga vissuto dai protagonisti e dal pubblico presente come una performance artistica e non come un semplice intrattenimento o un elemento di contorno. Basta davvero poco: luci soffuse, qualche tappeto colorato e dei cuscini sul pavimento per far sedere le persone; un artista che non aspetta altro che un'occasione per raccontarsi attraverso la sua musica e un pubblico che è venuto appositamente per ascoltarlo, per applaudirlo, per stare lì, seduto su un cuscino o se è fortunato su una poltrona, partecipe e attento, a volte letteralmente incantato.  Ci sono stati dei momenti in cui ho avuto la sensazione di aver contribuito a rendere felici, anche se per poco, delle persone, altri in cui ho visto realizzarsi una specie di magia davanti ai miei occhi e questa è stata la molla che mi ha spinto a continuare e a non smettere mai di fare quello che faccio. Oggi sono qui a raccontarvelo perché ho capito che se c'è anche una minima possibilità che questo possa diventare il mio lavoro, vale la pena provarci e cercare di realizzare il mio sogno.

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